I TRE CAPELLI D’ORO

Si afferrava a un albero e poi avanzava un poco, e poi si afferrava a un altro albero e riprendeva il cammino, e così, respirando a fatica e come remando andava avanti nel bosco.
Tutte le ossa dei piedi gli dolevano e bruciavano come fuoco. I gufi sugli alberi stridevano insieme alle sue giunture mentre si spingeva avanti nell’oscurità.
In lontananza si scorgeva una piccola luce tremolante, una casetta, un fuoco, un posto per riposare, e faticosamente si diresse verso quella piccola luce. Quando arrivò alla porta, era così stanco, così esausto; la piccola luce della lanterna si spense e il vecchio crollò contro la porta.

E lo cullò per tutta la notte, e verso l’alba era diventato un uomo molto giovane, un bellissimo giovane dai capelli d’oro e dalle forti membra. E lei continuava a cullarlo.
Stava per spuntare l’alba quando il giovane era diventato un bambino piccolissimo e stupendo con i capelli d’oro intrecciati come grano.
Allo spuntar dell’alba, la vecchia si affrettò a strappare tre capelli dalla bella testolina del bambino e li gettò sulle mattonelle, e cadendo produssero un lungo suono cristallino.
E il bimbetto che teneva tra le braccia scivolò giù dal suo grembo e corse alla porta. Si voltò un attimo a guardare la vecchia, le sorrise di un sorriso luminosissimo, poi si volse e volò in cielo per diventare lo splendido sole del mattino.
mistero e magia del ciclo della vita ....E' sempre un piacere leggerti !
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