IL BAGATTO (the Magus)
La figura al centro di questa carta (la numero 1) mostra un giovane privo di vestiti, quindi libero. A differenza del Matto, ha i piedi leggermente appoggiati a terra e gioca con destrezza con i diversi oggetti che lo circondano.Le caviglie sono attorniate da un paio di ali enormi (simbolo di Mercurio) che bilanciano il giovane nella sua posizione estasiata ed esagerata. La testa del giovane è coronata da una specie di turbante composto di due serpenti che si aprono per formare un simbolo alato (occhio di Horus) nel centro del quale troneggia una colomba (simbolo dello Spirito Santo). In basso si nota una scimmia che sta salendo furiosa, simbolo di arrivismo. Questa carta infatti rappresenta la forza della volontà ma in alcuni casi anche l’arroganza.
Il giallo e il blu, colori della comunicazione, sono dominanti.
Mentre il Matto è appeso nel vuoto, il Bagatto sta in equilibrio, con abilità, sulla punta del suo inconscio e ottiene ciò che vuole grazie a una volontà chiara che porta con sè grande successo.
Nell'ambito lavorativo questa carta dimostra che prendiamo delle iniziative, che ci rendiamo conto del nostro potere di influenza e che lo impieghiamo in modo finalizzato. Così vengono passati esami, superate sfide e possiamo influenzare in modo molto efficace il decorso degli avvenimenti. Secondo l'obiettivo di questa energia possiamo avere successo economico, ottenere delle promozioni oppure portare a un buon fine dei progetti professionali.
Nei rapporti personali questa carta indica una fase di grande fascino e di forte attrazione. Non è la volontà forzata che porta alla metà ma la fede disinvolta e quasi spontanea nella propria forza e capacità, come la può generare soltanto l'armonia tra volontà conscia e inconscia. Davanti a questo sfondo si forma un'enorme forza di suggestione: il Bagatto si accetta così com'è e attira attraverso la sua sincerità e la sua franchezza l'amore del suo prossimo.
Per l’abbinamento
propongo il Syrah.
Come il Bagatto, anche il Syrah può giocare e può farlo con un’ampia gamma di profumi, che vanno dal fruttato alle spezie. Tipico è l’aroma di pepe nero presente in questo vino anche se non ha fatto botte. Anche il Syrah ha una vena di magia che gli ha permesso di spaziare nelle vigne di tutto il mondo, dalla Sicilia all’Australia.
La zona che vanta la più lunga tradizione di produzione è la Valle del Rodano, dove si dice che il Syrah venisse coltivato già ai tempi dell’Impero Romano. Mentre i Syrah della Valle del Rodano tendono a sviluppare aromi che ricordano direttamente il pepe nero e le spezie in generale, in Australia hanno generalmente aromi e sapori di frutta matura oltre che di cioccolato.
Le differenze fra il Syrah Francese e lo Shiraz Australiano (così viene chiamato questo vino in Australia e in Sudafrica) sono determinate sia dalle diversità ambientali e climatiche dei due luoghi - fattori essenziali che contribuiscono alla personalità di un vino – sia dallo stile di vinificazione adottato nei due paesi.
Anche per il gusto, come per gli aromi, è necessario distinguere i Syrah prodotti nella Valle del Rodano, i Syrah prodotti in Europa e quelli prodotti in Australia e nel Nuovo Mondo. Lo stile francese della Valle del Rodano predilige Syrah eleganti e di classe, robusti, con gusti più rotondi e meno tannici. In Australia si predilige invece uno stile più denso, corposo, concentrato e pieno. Nel resto dell'Europa si possono trovare stili che si potrebbero definire sia intermedi, sia ispirati all'una o all'altra categoria.
Non dobbiamo dimenticare la coltivazione di questo vino, di colore rosso rubino dalle sfumature violacee, nella terra fertile della Sicilia, ricca di minerali, abbastanza sabbiosa e che si mescola in certi punti con la pietra calcarea. Il sole siciliano non stressa le uve ma ne aiuta la perfetta maturazione.
Il vento africano e la costante brezza del Mediterraneo danno luogo a uve perfette e il Syrah siciliano può sostenere il confronto con il resto del mondo senza timore.
Grazie Daniwi perchè ogni tuo post è per me fonte di 'nuova conoscenza'essendo digiuno di quello che sono i Tarocchi e la conoscenza di vini di cui ignoravo l'esistenza. Per la verità hai risvegliato in me la 'curiosità' di avvicinarmi a queste carte che non sono ancora nel mio 'sentire'...ma la curiosità del sapere è forte...
RispondiEliminaCiao un abbraccio e bacio Edo!
Che bell' abbinamento ! Proprio la domenica precedente i miei guai , ho gustato un Syrah a pranzo da amici siracusani e l'ho apprezzato con un formaggio stagionato , questa volta non c' erano i pistacchi .
RispondiEliminaQuando ci racconterai qualche cosa di Zanzibar ? i viaggi vissuti ,ma anche i loro racconti aprono la mente
" la mente è come il paracadute : funziona solo se si apre "