Lo spunto è nato da un graditissimo regalo che ho ricevuto per il mio compleanno:
una bottiglia di Rosenhof Orion - Welschriesling, un Eiswein austriaco del Burgenland, vicino al lago di Neusiedl.
Eiswein, classificato come vino liquoroso speciale, dove il termine speciale in questo caso non è da riferirsi solamente al fatto che venga consumato in occasioni speciali, ma bensì alla metodologia di produzione.
È infatti necessario che le uve vengano esposte a ripetute ghiacciate, che i grappoli ancora in vigna vadano incontro a un parziale congelamento.
È infatti necessario che le uve vengano esposte a ripetute ghiacciate, che i grappoli ancora in vigna vadano incontro a un parziale congelamento.
Così, all’interno dell’acino l’acqua verrà congelata, mentre zuccheri e acidi avranno modo di rimanere allo stato liquido. La vendemmia, generalmente effettuata nelle notti più fredde, deve essere svolta in fretta in maniera tale che le uve giungano in cantina ancora congelate (alcuni disciplinari prevedono una temperatura massima di meno 7 gradi centigradi ).
si otterrà un liquido dal colore
intenso, profumato e dolce.
La difficoltà di una vendemmia così tardiva può compromettere l’intera produzione. Questo perché se le gelate tardano ad arrivare gli acini possono marcire, se le gelate sono troppo intense si rischia di non estrarre nemmeno una goccia di liquido.
Il successo mondiale dell'Eiswein e dell'Ice Wine si affermerà negli anni '90 grazie alle produzioni di Canada, Germania e Austria, i maggiori produttori di questo vino, entrando ufficialmente nell'olimpo dei grandi vini da dessert del mondo. Gli Eiswein - Ice Wine sono infatti considerati fra i vini da dessert più ricercati e apprezzati nel mondo, e spesso la produzione non è sufficiente a soddisfare le richieste del mercato.
Le origini dell'eiswein non sono molto chiare: l'unica informazione certa è che sono stati “inventati” in Germania. Alcuni ritengono che il metodo di produzione di questi vini sia stato “scoperto” accidentalmente nel 1794 in Franconia, la celebre regione che si trova nella parte centro-meridionale della Germania. Si racconta che in quell'anno nella città di Würzburg si verificò una gelata inattesa che provocò il congelamento delle uve.
I viticoltori della zona, con lo scopo di salvare comunque il raccolto, decisero di pigiare quelle uve e ne ricavarono un mosto estremamente concentrato e che produsse quel vino oggi famoso come eiswein.
A Toronto in Canada si svolge ogni anno a Gennaio una manifestazione speciale: il Niagara Icewine Festival dalla durata di ben 10 giorni.
ma può essere degustato da solo,
centellinando goccia per goccia
questo nettare ricavato in condizioni estreme nel rigido inverno.
Una dolce occasione per meditare ...
Deve essere uno 'spettacolo'la vendemmia...di notte con un gelo tagliente...m'immagino che quando ti esce il fiato...si congela all'istante!!!ma che bello con la luna che bacia gli acini coperti di neve-ghiaccio, lo splendore della neve gelata che al chiarore manda bagliori diamantini..wow solo pensarci....mi hai fatto venir la voglia di fare una scappata invernale nell'Austria orientale nella regione del Neusiedler See per provare l'esperienza. Immagino nella mia ignoranza enologica che nella difficoltà della 'vendemmia', del trasporto e quindi della subitanea lavorazione...deve essere 'fantastico'questo Ice Wine e... in possesso di una bottiglia...centellinare il suo nettare assaporandolo lentissimamente e poi se vuoi ci può stare anche una 'zen meditation'...
RispondiEliminaBrava Daniwi sei riuscita a farmi 'vivere'un momento, dove il tuo scritto ha risvegliato la mia creatività, grazie!!|....scusa ma...ne hai ancora qualche goccio...???ciao un abbraccio Edo!!
Ma è fantastica questa informazione ! io adoro il freddo ,quando sono adeguatamente attrezzata , ben s' intende ,e l'idea di una vendemmia sotto la neve o con la brina mi entusiasma .Sono stata sul Neusiedlersee in primavera e in estate e mi sono sempre chiesta come potesse peresentarsi in inverno , tutto ghiacciato .....ora mi immagino anche i vigneti con i grappoli ancora appesi .
RispondiEliminaCerto dopo tutto questo freddo ci vuole si un buon goccetto di vino pregiato .
Grazie per le belle emozioni
A presto
Donatella
Brava Daniwi, un'altra cosa che non conoscevo, la “granita di vino” o “vin giasé”.
RispondiEliminaPosso solo immaginare le difficoltà di una coltivazione del genere, pigiare a piedi nudi con – 7 gradi, non deve essere facile e chissà che freddo, ma, forse a berlo ci si scalda un po'.
Mi aspettavo che il ns. amico Edo, nel suo tanto viaggiare tra i ghiacci, ne avesse avuto l’occasione di provare anche questa esperienza....... Scherzo!! Come sempre.
Penso che mi guarderò in giro, prossimamente per vedere se riesco ad trovarlo, e anche se non sono un amante dei vini dolci, un assaggio lo farei volentieri. Magari, in la compagnia di un esperta che mi possa far apprezzare i particolari, gli aromi e i sapori che un palato non allenato non può cogliere.
Grazie, Lu